mercoledì 29 maggio 2013

Stefano Galli Band

Dopo una decina d’anni passati a masticare blues e rock’n’roll (una bella fetta dei quali con Robi Zonca) Stefano Galli ha deciso, come è logico e naturale che sia, di trovarsi la sua strada. L’ha fatto partendo da un gruppo solidissimo che comprende Marco Sacchitella alla batteria, Bobo Aiolfi al basso e il tastierista Francesco Chebat i cui suoni hanno un ruolo non relativo nel creare la personalità della Stefano Galli Band. All’esordio ha contribuito in fase di produzione Mauro Galbiati, responsabile della qualità del suono di Play It Loud! e piccoli, significativi aiuti sono arrivati anche da Veronica Sbergia e Max De Bernardi in Everybody Shuffle e da Francesco Piu in I Ride My Car. I nomi degli ospiti e il curriculum delle chitarre suggeriscono già sufficienti coordinate per seguire la Stefano Galli Band: con Play It Loud! si attraversano spazi molto americani e un repertorio che si fa carico di una bella la versione di Mr. Robinson, piuttosto che di It Hurts Me Too di Elmore James o Can’t Find My Way Home o ancora un’originale interpretazione di Personal Jesus. C’è spazio per i fiati, per molte raffinatezze strumentali e per sfiorare certe vette inarrivabili. Per dire, all’inizio, quando la Stefano Galli Band pesta duro in No Matter What They Say, sembra di sentire i Black Crowes periodo Three Snakes And One Charm e Winner potrebbe stare su un disco di Tom Petty. Un bel modo per cominciare: alzate il volume, lo dice anche il titolo. (Eddie Spinazzi)

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