martedì 3 ottobre 2023

Tiziano Tononi & The Pahà Sàpa Ensemble

In Winter Counts c’è tutta la drammatica storia dei nativi americani attraverso una montagna di musica aperta a tutte le evenienze. Se la base fondamentale è jazzistica, questa è l’origine di Tiziano Tononi, batterista, percussionista e deus ex machina di Winter Counts, nell’arco dei due dischi si inoltra in territori sonori molto distanti e a tratti in contrasto che l’ensemble attorno a Tiziano Tononi riesce a collocare in giusta misura che si tratti di Alan Stiwell, Johnny Horton, Johnny Cash o Frank Zappa. Le strutture dei brani si inerpicano lungo suite dalla forma sinuosa, libere nell’interpretazione e nell’improvvisazione, ma costruite secondo architetture ardite dove gli strumenti e le voci trovano comunque una precisa collocazione nel preciso impianto narrativo di Winter Counts che nella sua generosa collezione contiene saggi e note di James Grady, William Ferris, David Fulmer, Seba Pezzani e, naturalmente, dello stesso Tiziano Tononi. Così come la musica tende ad allargarsi, ad avvolgere e a suggerire atmosfere che ricordano le deportazioni (The Trail of Tears), i massacri (The Wounded Knee Rap) e le persecuzioni (A Holy Blues For John Trudell), la coerenza dell’elaborazione porta il nucleo centrale di Winter Counts, che parte dall’esperienza e dalle radici storiche americane, ad assumere un valore molto più ampio condivisibile anche sulle sponde del Mediterraneo. La formula, visti i tempi, è oltre modo coraggiosa perché si impone nelle dimensioni del lavoro e nello spirito free delle composizioni, nonché nel suo risoluto schierarsi dalla parte delle vittime di un mondo fragile e ingiusto ed è per questo che Winter Counts è un album cosmopolita, colossale, universale.