venerdì 10 maggio 2013

Nagaila

E’ sicuro che un Viaggio di ritorno come quello di Nagaila abbia bisogno di molto più spazio per esprimersi che il ristretto, complicato e autoreferente panorama italiano. Talento vocale indiscutibile, non soltanto per educazione ed estensione, Nagaila segue con una spontanea naturalezza anche un’innata vocazione da interprete (che, per inciso, ci piacerebbe vedere in modo più ampio e diffuso) nonché alla scrittura. Una musicista poliedrica che nel suo Viaggio di ritorno ha avuto la fortuna di incontrare altri due o tre musicisti in grado di dialogare, strada facendo con lei. Il primo è Fidel Fogaroli, eclettico ed elegantissimo tastierista che è il vero alter ego di Nagaila, aiutato poi in sede ritmica dal raffinato percussionista Matteo Milesi. Al trio così composto da tempo si affianca il tecnico del suono Mauro Galbiati con il quale hanno condiviso la produzione di Viaggio di ritorno. Con ogni ragione perché le trame avvolgenti in cui si muove la voce di Nagaila si dipanano dall’interplay di Fidel Fogaroli e Matteo Milesi e dalle proiezioni elettroniche che creano un sound originale, evoluto e per niente ostico all’ascolto. La forma è sospesa tra la canzone d’autore, la ricerca e la sperimentazione, una sottile e appassionata vena jazzistica in sottofondo e una predilezione per la pop song nella migliore delle accezioni. Mettete Nagaila tra Peter Gabriel e i Radiohead e si troverà a suo agio. (Lucia Jorio)

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