E’
sempre sorprendente scoprire come alcuni stili, spesso riconducili a
particolari zone geografiche o a sensibili variazioni sul tema più esplicito
del rock’n’roll si siano propagate dall’America e abbiano trovato persino dalle
nostre parti espressioni appassionate e coinvolgenti, e fin qui è abbastanza
naturale, ma anche molto solide e congruenti. Per dire il nucleo primordiale
degli Smokey Fingers nasce da una costola di una rock’n’roll band sorta in
omaggio ai Lynyrd Skynyrd, da cui provenivano il batterista Daniele Vacchini e
il chitarrista Diego Dragoni. Le passioni per i “southern accents”, dagli
Allman Brothers ai Black Crowes gli hanno fatto trovare altri due compagni di
viaggio (Luca Paterniti e Fabrizio Costa) con i quali, pur mantenendo tutti i collegamenti
e le connessioni con le originali passioni hanno, hanno dato vita a una
versione originale di quel sound e alle canzoni che prima sono confluite
nell’EP omonimo, Smokey Fingers, e
poi in Columbus Way. Le “dita
fumanti” sono protagoniste in assoluto nel senso che Columbus Way è una dimostrazione di forza non indifferente, frutto
di una giovane rock’n’roll band che segue al meglio istinto ed energia, che al
momento è tutto quello che serve. Se poi gli Smokey Fingers non sono americani,
è tutto da discutere visto che vengono da Lodi, che è provincia italiana, ma
soprattutto una canzone dei Creedence Clearwater Revival. (Eddie Spinazzi)
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