L’inverno
se l’è portato via ed è con una certa sorpresa che queste “sette canzoni mentre
la città sta dormendo” approdano in questa primavera ricca di pioggia e di
crepe e di niente. Seven Songs While The City Is Sleeping è abbastanza per ricordare che c’è sempre qualcosa,
oltre all’assenza, oltre alla perdita. Ernesto de Pascale, un essere devoto
anima e corpo alla musica, le aveva incise proprio così, una prima bozza,
registrate da Guido Melis e destinate a essere rilette, riviste, ampliate. A
trovare un loro destino, proprio mentre lui trovava il suo. Sono rimaste lì ad
asciugare quel tanto che basta finché collaboratori e amici di sempre (da
Giulia Nuti a Giovanni de Liguori) non le hanno liberate aggiungendoci lo
stretto necessario per rendere Seven Songs While The City Is Sleeping qualcosa in più di un (bellissimo) ricordo, un vero e
proprio “labour of love”, una
carezza gentile e discreta che non tiene conto delle imperfezioni,
dell’immediatezza o della natura essenziale delle registrazioni, proprio perché
riflette un momento, un lampo, un’illuminatio mentre intorno, ormai c’è solo
quel Desert City Of The Heart
cantato al mondo intero. L’eccezione, alla natura propria di Seven Songs
While The City Is Sleeping, va
cercata in fondo dove Wish You Well,
con sontuoso finale fiatistico, scioglie le riserve e si lascia raccogliere
come l’augurio di un grande appassionato. (Eddie Spinazzi)
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