Massimo Monti, autore delle
parole di Crossings, e Fabrizio
Friggione, cantante, chitarrista nonché produttore, due gemelli legati dalla
musica più che dal DNA. In effetti, guardando la matematica sarebbero pure
divisi da due o tre generazioni, ma questo non conta molto quando l’incontro è
alimentato dalla comune passione per la musica. Una collaborazione che li ha
portati, oltre a coagulare un nutrito gruppo di validissimi strumentisti (tra
cui Paolo Legramandi al basso, da anni con Davide Van De Sfroos e ora nella
rinnovata Gnola Blues Band), a proporre una selezione di otto canzoni suonate
con energia ed entusiasmo e anche quel po’ di stile da rendere uniforme e
concreta quella che sembra un’idea estemporanea. La qualità stessa delle prestazioni
nonché delle incisioni convoglia l’attenzione a un altro livello, più alto. In
realtà gli Psychic Twins sono molto più efficienti di quanto sembrano o
vogliano apparire: Crossings
matura le sue peculiari caratteristiche tra derivazioni springsteeniane (gli
indizi si trovano già sulla copertina della bella e semplice confezione in
bianco e nero), molto blues travestito da rock’n’roll (e viceversa) e, tutto
sommato, in un lungo viaggio notturno dove la musica ha un ruolo predominante
nel definire tutto un mondo e le sue atmosfere. Per gli Psychic Twins, dicono
nelle note di Crossings, si tratta di
un linguaggio universale, è già grande abbastanza per loro due e offre porte
aperteper chi vuole entrarci. Avanti, c’è spazio. (Alessandra Longo)
Nessun commento:
Posta un commento