domenica 23 luglio 2023

Tiziano Cantatore

Le canzoni di Dave Alvin, Townes Van Zandt, John Prine costituiscono un trittico raffinato e di gran classe nel cuore di La luna del giorno dopo, ma l’identità cantautorale non deve trarre in inganno perché il suono che Tiziano Cantatore annuncia e persegue è quello di una rock’n’roll band che attinge alla grande tradizione che va da Byrds ai R.E.M. passando per Tom Petty, con una grande dispiego di chitarre a sei e a dodici corde che si dividono in modo equo le diverse fasi delle canzoni. È una luna un po’ italiana e molto americana che si accorda in modo spontaneo alle liriche di Tiziano Cantatore che compiono un viaggio circolare sottolineato alla perfezione dalle due differenti versioni di La voce che manca, quella al completo, che funziona da ouverture, e una acustica posta in chiusura che la trasforma quasi in una lullaby. Compreso tra questi estremi c’è un intenso racconto in words & music di sogni e paesaggi, avvolti in una felice fragranza di arrangiamenti che mettono in luce la passione di Tiziano Cantatore per gli States, ma anche per la tradizione del cantautorato italiano. Nell’insieme questo coraggioso ibrido di lingue e culture distanti affascina per la grazia con cui viene affrontato ogni singolo momento: La luna del giorno dopo è bella piena e, come insegna Neil Young (uno particolarmente votato alle influenze delle fasi lunari) è propizia a un grande raccolto, che Tiziano Cantatore offre con l’esperienza di un vecchio nomade e la generosità dell’indomito sognatore.

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