martedì 25 luglio 2023

Paolo Farina

C’è un gusto pop che riveste i Dieci pezzi facili di Paolo Farina che qui raccoglie una manciata delle sue canzoni più accessibili condendolo con un gusto che ricorda Edoardo Bennato e con un stile leggero, frizzante e inevitabilmente estivo, ma non privo di numerose raffinatezze sparse qui e là. Non è una sorpresa perché Paolo Farina negli anni ha dato prova di sperimentare con la world music nell’ensemble degli Etnoritmo o con l’esperienza progressive degli Humana Prog, con il blues o con il mutevole nome d’arte di Vallone, nonché con svariate soluzioni cantautorali, non ultimi i Provini per Colombini. Con Dieci pezzi facili però trova un tono singolare, sia nella formazione delle parole che nell’architettura del suono, che ha una sua naturale gradevolezza, con ritornelli sempre accattivanti, molto più del tormento radiofonico a cui siamo costretti. Non escluso (anzi) il ricorso a una sana e congrua dose di ironia che spicca in Una diva hollywoodiana, in Stupida come me nella turbolenta Vieni qui, piccoli ritratti di vita quotidiana che Paolo Farina canta senza dover inerpicarsi in note impossibili, piuttosto con un’attitudine confidenziale. Perfetta l’organizzazione musicale curata da Giuseppe Fiori, Antonio Polidoro e Lele Battista che condiscono i Dieci pezzi facili di arrangiamenti molto discreti e accurati, senza divagazioni e con grande armonica. Curatissima anche l’impostazione grafica della confezione che ricorda tempi in cui i dischi erano oggetti importanti, anche solo con Dieci pezzi facili.

Nessun commento:

Posta un commento