lunedì 22 maggio 2023

Daniele Tenca

Non è facile cambiare in modo così radicale, anche se Daniele Tenca è sempre stato in grado di giostrarsi tra più possibilità compresse tra blues e rock’n’roll. Con Just A Dream però ha svoltato verso sonorità più moderne e coraggiose, intrise di una gamma che va dal rhythm and blues all’hip-hop con un’apice, volendo, nella grandissima interpretazione di I Can’t Breathe di H.E.R., arricchita dalla presenza di Guy Davis.  Daniele Tenca non è insolito a interpretazioni costruite e vissute in modo molto personale, anzi, è facile trovarne in ogni suo lavoro, ma in Just A Dream lo sforzo è stato più che notevole, ribadito peraltro dalla versione di This Land di Gary Clark, che arriva nel finale con una nota di organo spettrale. Del resto, tutto l’album è imperniato su temi dolorosi e quanto mai necessari, e anche qui è un altro elemento di coerenza nella sua storia, che Daniele Tenca riesce ad affrontare con una scrittura nitida, a volte ridotta all’osso (No More Time Left) a volte più elaborata (Cellphone Ringtone Left), sempre molto acuta nell’interpretare la realtà (Scars In Sight). Le chitarre (lo stesso Daniele Tenca e Heggy Vezzano) spadroneggiano ma Just A Dream ha un “sound design” più articolato: se è vero che in Pretty Mama scorre ancora incontrastato lo shuffle, quasi come una nota di sollievo, il contesto generale è la cornice adatta a canzoni che sono una livida fotografia dei nostri tempi, che pongono domande non più rimandabili (What If He Was You Son?) e che nel solco della musica tracciano una linea ben precisa tra chi ci prova e chi ha qualcosa da dire.

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