martedì 11 febbraio 2014

Rumor

Dopo un primo, omonimo e acerbissimo EP, i Rumor hanno spiccato un salto notevole che si riflette in tutto e per tutto in questo Pois, un altro EP di cinque canzoni. Il taglio del trio, all’epoca composta da Marco Platini alla voce (più basso, sinth e altre diavolerie), Elia Anelli alle chitarre e Andrea Marini alle percussioni, si accosta senza esitazioni alle nuove generazioni della musica italiana con un uso spregiudicato della lingua e nessuna esitazione dal punto di vista strumentale, dove hanno la tendenza a colpire duro e a lasciarsi andare. D’altra parte, se possono i Baustelle, non si capisce perché non potrebbero anche i Rumor: l’essenza chitarristica di Pois richiama echi lontani di Echo & The Bunnymen o degli Smiths (Iuvullai) o dei Cure, un patrimonio che in Italia ha sempre trovato grande ospitalità, per arrivare a citare, anche con una certa spudoratezza, i primi, indimenticabili U2 nell’inciso di Di notte di nuovo o nell’incipit di Diamine!. Il sound è convincente, deciso, solido e le canzoni meritano di essere scoperte nel dettaglio, in particolare Il risveglio, un tour de force sonoro ed emotivo in cui Marco Platini e i Rumor tutti sembrano esprimersi al meglio, compresa l’eccessiva enfasi della coda finale. Belli solidi, i Rumor mostrano anche abbastanza scaltrezza da chiudere Pois con Bambini una ballata tanto morbida nei suoni, quanto oscura nelle parole, che ci stanno pure. Poco meno di venti minuti di belle speranze. Ne sentiremo parlare ancora. (Stefano Hourria)

Nessun commento:

Posta un commento