martedì 18 febbraio 2014

Bluedust

Con una padronanza invidiabile nei rispettivi strumenti e una conoscenza enciclopedica della musica americana, nei Bluedust sono confluite cinque personalità con un bagaglio di esperienza che ha trovato in Blast From The Past una sua speciale definizione. Perry Meroni, voce e chitarra, se non snocciola i tradizionali del bluegrass potrebbe andare avanti per giorni a cantare Hank Williams ed Elvis. Dino Barbè al banjo conduce le danze sulle orme di Earl Scruggs ma con un drive che ha sempre un accento un po’ rock’n’roll, avendo frequentato a lungo quell’ambiente. Josh Villa alla voce e al mandolino e Tony Spezzano alla chitarra e alla voce, entrambi particolarmente brillanti, offrono i migliori contrappunti alle interpretazioni dei Bluedust, ben sostenuti dal contrabbasso di Marco Centemeri, che non perde un colpo che sia uno, neanche a sparargli. Senza discostarsi troppo dagli standard, il bluegrass è il bluegrass, le regole sono le regole, i Bluedust riescono però a infondere alle loro variazioni sul tema quel pizzico di originalità da far sì che Blast From The Past sia godibilissimo dall’inizio alla fine anche se il suo destino dichiarato è quello di ottenere un lasciapassare per farsi sentire dal vivo, dove lo spettacolo è garantito. Dall’East Virginia Blues a My Little Girl In Tennessee, Blast From The Past è un viaggio a senso unico lungo le praterie e le radici del bluegrass, ma attenzione alla versione di That’s All Right Mama, c’è sempre il più famoso fantasma d’America in agguato. (Marco Denti)

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