Per quanto le Ballate avanzate di Paolo Farina risalgono a un periodo abbastanza esteso, più di dieci anni, e a un’origine variopinta trovano una precisa collocazione in questo organico riassunto. Paolo Farina è un cantautore eclettico e prolifico capace di portare le sue canzoni verso territori curiosi e spesso raramente esplorati, come nell’arco della sua lunga esperienza è successo con l’esperienza world music degli Etnoritmo o con quella più articolata di Humana Prog. Certe sfumature progressive tra le Ballate avanzate si trovano in Le donne del futuro, ma le raffinatezze abbondano tra gli arrangiamenti degli archi di L’eredità, un bel racconto in bianco e nero di un tempo ormai sfumato, nelle suggestioni acustiche di Domani mi riprendo il mondo o nel groove di Sono malato, dove le piccole cronache di vita quotidiana diventano una saporita canzone dal gusto pop. Il background degli Etnoritmo, uno degli esperimenti più convincenti di Paolo Farina, emerge con la voce di Mirella Mastronardi in Verso Sud e in A Vei D’Cos dove il dialetto aggiunge un’altra peculiarità linguistica alla ricercata essenza di queste Ballate avanzate. Meritano un cenno particolare anche La lettera di Samir, la versione acustica di Neve Candida e quella strumentale di Turista, nonché il reggae di Sto bene con te, ancora con Mirella Mastronardi alla voce, ma soprattutto la delicata invocazione di Posa le armi, che non ha bisogno di spiegazione ed è più urgente che mai.