Infaticabile animatore di dozzine di spettacoli, con repertori che vanno da Enzo Jannacci a Tom Waits, collezionista inguaribile dei dischi di John Zorn, hombre musical a tutto tondo, Paolo Ronchetti si sta avviando, finalmente, all’esordio discografico, più che meritato e, in un certo senso, persino dovuto. Adoro le canzoni di Natale è un primo assaggio di quello che sarà, ma è già decisamente rappresentativo dell’eclettico approccio di Paolo Ronchetti. Con Adoro le canzoni di Natale trova una prima canzone delicata e complicata che si articola sull’esperienza autobiografica, sia dal punto di vista reale della passione per le canzoni natalizie, sia per il riflesso di un musicista che ha provato la sottile distinzione tra gioia e dolore. Un canzone dall’impianto degregoriano, almeno a prima vista, con tutta una sua dolcezza e un suo equilibrio elettroacustico che meritano di essere approfonditi. Colpisce per la gentilezza e l’armonia, ma Paolo Ronchetti sa sorprendere e cambia subito registro, senza preavviso. Nelle sue canzoni natalizie ci mette la classicissima Santa Claus Is Back In Town rivista come un blues abrasivo, con un sound che è un ideale connessione tra Chicago e New Orleans e che sta agli antipodi di Adoro le canzoni di Natale. E ancora di più merita di essere scoperta la rilettura di un tradizionale anglosassone, Soul Cake, rielaborato e corretto in un’avvolgente chiave psichedelica. A quel punto le canzoni di Natale sono giusto un pretesto e vengono travolte dall’eclettica visione musicale di Paolo Ronchetti, che attendiamo alla verifica sulla lunga distanza, prevista, come pare, nel corso del 2022.
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