Pescando in
trascorsi musicali che riemergono con prepotenza, una certa predisposizione ai
riff chitarristici, una ritmica serrata e monolitica, i Three Seconds To Stop
alias 2TS hanno collimato con Stolen Moments una forma sonora ombrosa attorno a canzoni che hanno
tutto un loro fascino. Echi di Cure, Smiths (il falsetto di Please Tell Me
More), delle sfumature più
cupe dei R.E.M. (Lovey Dovey sembra uscire da Document), dello Sturm und Drang sonoro dei Rage Against The
Machine o degli Smashing Pumpkins (Sketches Of Pain su tutte), qualche variazione ritmica
degna dei Red Hot Chili Peppers costituiscono l’essenza primordiale del suono
dei 2TS, a cui la produzione di Evasio Muraro, cooptato in occasione della
gestazione di Stolen Moments, ha aggiunto qualche dettaglio sonoro in più nelle chitarre acustiche
e nell’evoluzione armonica delle canzoni. Singolare, da questo punto di vista,
l’apporto nella stessa Stolen Moments, forse il punto più coraggioso raggiunto dai 2TS alla
ricerca di una sintesi delle numerose ed evidenti influenze di cui sono
composti: un convinto sovrapporsi di chitarre, che si muovono secondo percorsi
ondeggianti tra il tagliente e l’accomodante, voci, con una batteria
tambureggiante alle spalle a disegnare un paesaggio non dissimile da molte
variazioni degli U2 e del loro produttore preferito, Daniel Lanois. Sound
essenziale, ipnotico, indefinito e suggestivo almeno quanto l’artwork della
copertina, quanto mai appropriato. (Eddie Spinazzi)
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