All’inizio di una nuova avventura, Luca Milani ha confezionato un singolo che è nello stesso tempo un salto nel passato e un ritorno al futuro. Nella struttura di Dirty Hearts, gli accordi scarni e acustici riportano all’esordio di Scars and Tattoos, ma il tappeto di tastiere fornito da Fidel Fogaroli, sposta la canzone verso atmosfere piuttosto inedite per Luca Milani, che, dal canto suo, ci mette tutta una nuova intensità nell’interpretazione. È un passaggio delicato, probabilmente, un primo accenno di maturità compositiva che, senza perdere l’energia trasmessa in una vita tra una rock’n’roll band e l’altra, prova a cercare qualcosa di diverso perché, in fondo, “le anime libere non fanno promesse perché sanno che il tempo cancellerà tutto”. Gli sviluppi andranno esplorati al momento dell’uscita dell’album, Warriors Grow Up And Die (bel titolo), previsto dopo l’estate, ma intanto va detto che Luca Milani ha avuto il coraggio di affrontare un passaggio per certi versi ineluttabile, ma che i più tendono a eludere, e di averlo fatto con una notevole padronanza, il che lascia supporre al di là di tutto che Dirty Hearts non sia un caso isolato. Anche l’immancabile videoclip, curato da Carlo Lancini, sembra indicare una visione di canzone e di suono complessiva più riflessiva, attenta e scrupolosa, con una valigia tenuta ben stretta e pronta a un viaggio tutto da scoprire. Tra l’altro in rete si trova anche un’anticipazione di un’altra canzone, Sorry Mom, che sembra già confermare quel filo conduttore che passa per Dirty Hearts. Rock’n’roll adult, come avrebbe detto Garland Jeffreys, che di queste cose se ne intende. (Lucia Jorio)
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