La presentazione ufficiale di
Little Angel & The Bonecrashers non è tanto da cercare nell’insieme di J.A.B., peraltro un altro ottimo esempio di quanto il
rock’n’roll sia stato compreso anche in quel sonnolento e ingrigito paese quale
è l’Italia, quanto nella sincera Just Another Band (e a questo livello la sincerità è tutto). Basta una
canzone per capirsi: Little Angel & The Bonecrashers macinano rock’n’roll e
country & western con una
continua sovrapposizione delle voci e delle chitarre e con un bello spirito di
gruppo, sempre attento ai livelli della birra non meno dei volumi degli
amplificatori. Non a caso, come se le chitarre non bastassero mai (ne hanno ben
tre in squadra), per finire J.A.B. hanno
convocato anche Davide Buffoli, un altro rock’n’roll heart come ce ne sono
pochi in Italia. Infine, li distingue un tocco particolare nel songwriting che
da Harry’s Wife a Poor
John ha sempre un certo riguardo per il
dettaglio della canzone, cosa che ad occhio e croce hanno imparato tanto da
Johnny Cash quanto dal Bruce Springsteen di The River. Un’altra importante fonte d’ispirazione deve essere
Neil Young e infatti Troubles Everyday suona massiccia, rumorosa e convinta come se l’avessero pescata da Ragged
Glory. Volendo, una conclusione che si
stacca un po’ dal resto di J.A.B.,
tracciando un confine per l’immediato e
mandando un segnale per il futuro. Come dire: okay, siamo solo un’altra
rock’n’roll band sulla strada, ma intanto ci facciamo sentire più che possiamo.
Non c’è altro modo. (Marco Denti)
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